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Arrivata a Pantelleria stanca di chissà quale lungo viaggio - sicuramente distaccata dal solitamente inseparabile compagno - una Cicogna Nera, dopo avere scelto Pantelleria per riposarsi, è stata accolta, curata e rifocillata dalle Guardie Forestali e da Anselmo Consolo che l’ha ricoverata nel suo dammuso. I militari l’hanno chiamata Fortunata, nome quanto mai opportuno e in onore al santo patrono dell’Isola. Come ci racconta Andrea Biddittu - biologo del Parco Nazionale - Fortunata ha ripreso le forze ed è partita lasciando dietro di sé una storia misteriosa, quasi una favola. Tutto è cominciato quando la Cicogna Nera - è stata ospitata dall'Associazione Avamposto Umano di Consolo che l’aveva trovata gravemente indebolita. Un'operazione che nasce dalla cooperazione fra enti privati (associazioni, compagnia aerea DAT, aeroporto di Pantelleria) e pubblici (Ente Parco Nazionale e Corpo Forestale della Regione Siciliana, ASP di Trapani) che dopo averla presa in cura l’hanno accompagnata a Palermo per poi avviarla al Centro Regionale di Recupero della Fauna Selvatica di Ficuzza. Fra gli accompagnatori anche il commissario del Parco.
La nostra bellissima Cicogna Nera (Ciconia Nigra) -racconta Biddittu-è una specie migratrice che predilige i boschi e le rupi dell'Europa settentrionale. In Italia è rarissima con pochissime coppie svernanti lungo la penisola. La Direttiva "Uccelli" ne indica la necessità di protezione massima in quanto in rischio di estinzione.
L'Isola di Pantelleria si conferma nuovamente come un hot spot di biodiversità. Per quanto riguarda l'avifauna, sono state censite circa 270 specie di uccelli, stanziali e migratori, che scelgono la nostra isola sia come casa per viverci e riprodursi sia come luogo di passaggio, riposo e foraggiamento prima di intraprendere il loro lungo viaggio verso i siti definitivi, collocati a nord dell'Europa settentrionale o a sud in Africa. Un ricchissimo patrimonio faunistico che suggerisce quanto Pantelleria sia un luogo fuori dal comune, con tantissime particolarità ambientali che la rendono un'isola unica nel suo genere, dove Europa e Africa si mischiano creando un unicum ambientale da gestire e tutelare.
Buon viaggio, Fortunata. Speriamo tutti di rivederti presso le nostre rotte!