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Gabo, la Luna e la murena

Ci ha lasciato 10 anni fa Gabriel Garcia Marquez, il grande scrittore innamorato di Pantelleria

( Pantelleria, 17 Aprile 2024 )

Ho cercato e ritrovato mie vecchie pagine dedicate a Marquez non tanto perché mi son letto con passione quasi tutte le sue opere ma per quel dettaglio pantesco che mi torna per forza in mente. Gabo era morto il 17 aprile 2014, gli consegnammo un premio alla memoria in agosto. L’altro premiato era Stefano D’Orazio, praticamente cittadino di Pantelleria, e nell’antico Castello Barbacane risuonarono i canti dei Pooh. Mi piace ricordare anche lui, dispensatore di sogni e di allegria, un vulcano concorrente di quello - acceso - del Monte Gibele. Il premio - che si assegna ancora, in passato l’hanno ricevuto anche Capello e Tardelli, appassionati isolani - si chiama “Da Pantelleria” ed è destinato a coloro che con opere varie, portano il nome dell’Isola nel mondo. Da un’idea realizzata con il collega Salvatore Gabriele

LA LUNA - È un frammento di Gabo ormai famosissimo che scolpisce nella memoria il suo amore per l’Isola trasferito da un quotidiano al “Taccuino di cinque anni” (Mondadori). “Quando Neil Armstrong sbarcò sulla superficie lunare l’annunciatore televisivo esclamò emozionato: ‘Per la prima volta nella storia, l’uomo ha messo piede sulla luna’.

Stavamo passando l’estate nell’isola di Pantelleria, all’estremo sud della Sicilia, e non credo che esista al mondo un luogo più consono per pensare alla Luna. Ricordo come in un sogno le pianure interminabili di roccia vulcanica, il mare immobile, la casa dipinta a calce fin negli scalini, dalle cui finestre si vedevano nella notte senza vento i fasci luminosi dei fari dell’Africa. Esplorando i fondali addormentati intorno all’isola avevamo recuperato un’anfora con ghirlande pietrificate che dentro aveva ancora i residui di un vino immemore corroso dagli anni, e avevamo fatto il bagno in una gora fumante le cui acque erano così dense che si poteva quasi camminarci sopra. Io pensavo con una certa nostalgia premonitrice che così doveva essere la Luna. Ma lo sbarco di Armstrong aumentò il mio Orgoglio patriottico. Pantelleria era meglio…”. 

LA MURENA - Gabo stava a Punta Tre Pietre, vicino al Porto di Scauri, nella casa di un pescatore, Ponzo, che venne a raccontarci quei giorni, emozionato e emozionante. Nel libro “Dodici racconti raminghi” quello dedicato a “L’estate felice della signora Forbes”, ecco altre note pantesche della giovinezza di Gabo a Pantelleria, come quella dedicata a una paura marina: “…nel pomeriggio, di ritorno a casa, trovammo un enorme serpente inchiodato per il collo sullo stipite della porta, ed era nero e fosforescente e sembrava un maleficio di zingari…”È una Murena Helena” - spiegò l’istitutrice signora Forbes; l’aveva pescata Oreste, il giovane pescatore pantesco; più tardi la signora Forbes tranciò un pezzo della murena ordinando di mangiarla ma i ragazzi si rifiutarono. Ecco che in una disputa gastronomica s’insinuano momenti di serenità nei ripetuti passaggi dalle rocce al mare: “La giornata era nuvolosa e c’era un clamore di tuoni cupi all’orizzonte, ma il mare era liscio e diafano e la sua luce era già sufficiente. Nuotammo in superficie fino alla linea del faro di Pantelleria (…) Era esploso un temporale estivo mentre nuotavamo, il mare era mosso, e frotte di uccelli carnivori volavano con strida feroci sopra la scia di pesci moribondi…”. 

PALLONE - È Pantelleria. Peccato non saperla raccontare come Gabo. Ma come diceva quel mio amico è più importante leggere che scrivere. Un alibi? Immagino che chi mi sta leggendo si chieda anche - è un vizio - se Marquez amava il calcio. Avrei dovuto chiederlo a Gianni Minà che era suo amico, ho solo trovato note come questa: il 4 giugno 1950 il futuro Nobel per la letteratura, allora studente, faceva il suo esordio da cronista sportivo: lo Junior di De Freitas e los Millonarios di Di Stefano. E rimase folgorato...”. A parte il divino Alfredo - che incontrai a Mexico nell’86 - nel Millonarios di Bogotà c’era anche il mio amico Luis Carniglia. Era un narciso favoliere, chissà cos’avrebbe detto se avesse saputo che l’ammirava anche Gabriel Garcia Marquez…

Italo Cucci, da Pantelleria Internet

Gabriel García Márquez
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