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Il Lago di Pantelleria

L'ecosistema del lago Bagno dell'Acqua: un laboratorio di biologia a cielo aperto

L'ecosistema del Bagno dell'Acqua (Bbágnu di l'Áccua) può essere spiegato descrivendo le due porzioni principali: la parte emersa o semiemersa e la parte sommersa. Sia la parte emersa che il fondale della parte sommersa si caratterizzano per la presenza di strutture sedimentarie (stromatoliti), di origine biologica. Queste si formano per l'azione dei cianobatteri (batteri fotosintetici) i quali depongono nuove colonie sopra le precedenti tramite un processo continuo che ha portato alla formazione delle coste del lago. Nell'ecosistema del tutto particolare realizzato nei millenni da questi microrganismi, si è insediata una comunità dall'elevato pregio naturalistico in quanto sede di endemismi unici a livello nazionale ed internazionale.
Per quanto riguarda la zona emersa e semisommersa, la flora elofitica è dominata da due Cyperaceae: Cyperus laevigatus Linné, 1789 (zigolo levigato) e Schoenoplectus litoralis (Schrad.) Palla, 1888 (liscia costiera), specie africane con l'unica stazione europea rappresentata a Pantelleria. Esternamente alla vegetazione igrofila a Cyperaceae, a contatto con la macchia mediterranea e con i campi coltivati, è presente una vegetazione xerofitica riferibile all'habitat prioritario 1510* (Steppe salate mediterranee - Limonietalia) dominata da un endemismo puntiforme di statice, Limonium secundirameum (Lojac.) Brullo (statice di Pantelleria). Dal punto di vista faunistico, si cita la presenza di un altro endemismo puntiforme, Gryllotalpa cossyrensis Baccetti & Capra, 1978.
Inoltre, il lago per il suo isolamento geografico e la sua posizione lungo le principali rotte di migrazione africana-europea in primavera e autunno diventa un punto di osservazione naturale dell'avifauna migratrice, la quale vi trova una stazione di riposo e di foraggiamento, rappresentato dai tanti organismi che vivono nelle sue acque.
Per completare l'inquadramento delle comunità costiere del lago bisogna anche citare la recente colonizzazione da parte di una specie alloctona, la cannuccia di palude Phragmites australis, la quale, da un piccolo nucleo di pochi metri quadri insediatosi nel 2012, ha nel 2019 occupato un'area di 800 metri quadri nel 2019, sostituendo completamente le originarie comunità del lago. Pur costituendo un eccezionale habitat per l'avifauna, essa rappresenta un elemento critico da monitorare costantemente per impedirne l'ulteriore diffusione.
Le sorgenti idrotermali sono caratteristiche per la presenza di comunità di microrganismi ancora da descrivere: batteri (soprattutto cianobatteri) ed archibatteri (Archaea). Per quanto riguarda le stromatoliti dei cianobatteri, rappresentano uno dei rari esempi al mondo di stromatoliti silicee grazie ad una reazione biochimica ad opera dei microrganismi delle sorgenti idrotermali. A questi microrganismi si aggiungono anche alghe unicellulari (diatomee).
La componente faunistica, ad oggi conosciuta, è costituita da nematodi, larve di insetti per lo più filtratori (essenziali per il mantenimento della trasparenza della colonna d'acqua), alghe unicellulari ed ostracodi (microcrostacei che si proteggono tramite strutture simili a conchiglie).

La zonazione batimetrica del fondo del lago, tenendo conto sia della morfologia che della copertura algale e batterica, è la seguente:

  • 0-2 m di profondità; fondale sub-pianeggiante con sedimento poco consolidato, alterato dall'attività antropica.
  • 2-4 m di profondità; fondale con pendenza elevata (25-30%) e sedimento ricoperto da un feltro batterico/algale verde di spessore compreso tra 1 e 3 cm e con superficie liscia.
  • 4-6 m di profondità, fondale con pendenza del 15-20% e sedimento ricoperto da un feltro batterico/algale verde, di spessore compreso tra 1 e 3 cm con superficie caratterizzata da vescicole.
  • 6-8 m di profondità, fondale con debole pendenza (<10%) e sedimento ricoperto da un feltro batterico/algale marroncino-verde. La superficie presenta degli agglomerati a rete, di colore verde più chiaro, di dimensioni variabili da pochi cm a 20 cm di diametro.
  • 8-11,5 m di profondità; fondale sub-pianeggiante con sedimento ricoperto da un feltro batterico/algale verde. Gli agglomerati a rete, probabilmente formati da cianobatteri, sono molto più sviluppati, ricoprendo una superficie superiore a 1 m e un'altezza dal fondo di 1 m.

I cianobatteri rappresentano la componente biologica fondamentale del lago; essi sono fra i più antichi organismi viventi che nell'Eone Proterozoico (da due miliardi e mezzo di anni a 500 milioni di anni fa) hanno evoluto il meccanismo della fotosintesi, permettendo il passaggio del clima terrestre da un'atmosfera povera di ossigeno all'odierna atmosfera ricca di ossigeno. Tuttora le stromatoliti si trovano con estrema rarità in tutto il mondo. Pantelleria è una delle rarissime sedi al mondo con stromatoliti silicee. Altre sedi di rinvenimento sono Yellowstone (Wyoming, USA) e Bahía Concepción (Baja California Sur, Mexico).
Per queste ragioni, passeggiare lungo le coste del Bagno dell'Acqua o immergersi nelle sue acque rappresenta un doppio percorso nel tempo e nello spazio.
E' un viaggio nel tempo perché, pur essendosi formato in tempi geologicamente recenti, il Lago Bagno dell'Acqua rappresenta l'istantanea di un paesaggio antichissimo ed arcaico, quando ancora non si erano sviluppati gli organismi pluricellulari. Per avere un termine di confronto, basti considerare che la nostra specie, Homo sapiens, si è evoluta fra 800 e 500 mila anni fa.
E' anche un viaggio nello spazio in quanto l'ecosistema del lago di Pantelleria è tale che esso può rappresentare un laboratorio naturale di esobiologia (ramo della biologia che studia la possibilità di vita extraterrestre). Le speculazioni scientifiche e le ipotesi che si fanno, per esempio, sulla possibilità di vita su Marte o su alcune lune del nostro Sistema Solare (Encelado, Europa e Tritone, rispettivamente satelliti di Saturno, Giove e Nettuno) porteranno alla ricerca di ecosistemi strutturalmente simili a quello rinvenuto nel Lago Bagno dell'Acqua.

(di Andrea Biddittu)

Estratto da: Convenzione tra Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria e CNR-IGAG per la collaborazione allo studio dell'alterazione dell'ambiente fisico e conservazione della biodiversità del Lago Specchio di Venere (Isola di Pantelleria) in riferimento alle variazioni recenti della linea di riva. RAPPORTO FINALE. Dicembre 2019.

Immagini della Ricerca scientifica effettuata:

Fig. 1. Immagine illustrativa del primo database GIS del Lago Bagno dell'Acqua

Fig. 2. Sedimenti autigeni e "crostoni di neoformazione" localizzati nel settore meridionale del Lago Bagno dell'Acqua

Fig. 3a. Pockmark di piccole dimensioni osservati a basse profondità sui fondali del Lago Bagno dell'Acqua

Fig. 3b. Distribuzione generale dei pockmark

Fig. 4. Immagini al SEM (Microscopio Elettronico a Scansione) mostranti le principali caratteristiche dei campioni prelevati nel Lago Bagno dell'Acqua. Fasi minerali: a) carbonati; b) idromagnesite; c) salgemma; d) silice cristallina; e) materiale eterogeneo costituito da una componente organica rappresentata da diatomee (in secondo piano) e da una patina silicomagnesiaca (in primo piano); f) agglomerati di manganese di possibile precipitazione batterica; g) componente organica rappresentata da possibili batteri filamentosi; h) sostanza polimerica extracellulare

Fig. 5. Schema della zonazione dei fondali del Lago Bagno dell'Acqua osservata nel giugno 2019

Fig. 6. Immagini delle fasce batimetriche individuate nel giugno 2019

Fig. 7. Immagini al SEM: a) seme; b) oogone di carofita; c) e d) frustoli vegetali; e) e f) parti di insetti

Fig. 8. Crostaceo Ostracode, microcrostaceo che costruisce una struttura esterna protettiva simile ad una conchiglia di mollusco. Valva destra di Heterocypris salina del Lago Bagno dell'Acqua (lunghezza 1.6 mm)

Fig. 9. Frustoli di diatomee (alghe unicellulari)

Lago Bagno dell'Acqua
Lago Bagno dell'Acqua
(foto di Andrea Belvisi)
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