Pannello 1

Le Fortificazioni di Pantelleria

Pantelleria è un'isola disseminata da tracce della Seconda Guerra Mondiale. Tra la fitta vegetazione non è difficile scorgere i bunker in cui si rifugiavano i soldati italiani durante i bombardamenti e le postazioni di difesa realizzate lungo Ia costa e sui rilievi strategici dell'isola. Qualche anno dopo il completamento dell'aeroporto furono iniziati, sotto la responsabilità della Regia Marina, i lavori di fortificazione dell'intera isola, che al momento della caduta erano ancora in corso. Le prime sette batterie vennero inaugurate nel 1939 con una esercitazione a fuoco. Il presidio e l'impiego delle opere era affidato alla Milizia Costiera (conosciuta dal 1938 come MILMART, Milizia Artiglieria Marittima), che dipendeva direttamente dalla Marina stessa. La IX Legione MILMART, che aveva la responsabilità delle batterie di Pantelleria, era composta essenzialmente da personale dell'isola. Alla MILMART si affiancava la Milizia Difesa Contraerea Territoriale (MDICAT).

Il Percorso

• Partenza: faro di Punta Spadillo
• Arrivo: Punta Pozzolana
• Lunghezza percorso: 3,5 Km.
• Livello difficoltà: facile

Il percorso si sviluppa nell'area intorno al faro di Punta Spadillo, dove sono ben visibili i resti della Batteria "Stroscio", realizzata per posizionare quattro cannoni antinave da 120 mm. L'area fu colpita da numerose bombe aeree che provocarono vittime tra i soldati italiani e distrussero la Caserma. Nelle immediate vicinanze della batteria Stroscio sono visibili la piattaforma del radar tedesco Wurzburg Riese e il ricovero della fotoelettrica utilizzata per illuminare gli aerei nemici. Continuando il percorso verso Cala Cinquedenti, sono visibili i resti della batteria antiaerea/antinave PT 185, dotata di sei cannoni 76/40. Oltrepassata Cala Cinquedenti il sentiero prosegue fino a Punta Pozzolana dove è presente una postazione fortificata scavata nella roccia.