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Terrazzamenti

"… è talmente sassosa e alpestre che per ridursi a coltura vi hanno, si può dire, sudato sangue quei poveri abitatori. È uno stupore vedere a' monti ed alle scoscese colline tolto il loro declivio ed alpestre e per mezzo come sarebbe di tanti gradi formati e resi stabili con ritegni e trincere di pietre scavate in abbondanza dal medesimo sassoso terreno, resi i poderi in piano e sentirsi così dalla pioggia, che si ferma tanto che produchi gli effetti delle sue beneficienze … Par giusto di vedere quello che ne dicono i viaggiatori della Cina dove nel consimile modo le montagne son ridotte in pianura".
Broggia, 1757

Nel paesaggio rurale storico di Pantelleria la pietra lavica raccorda, in un insieme di grande fascino paesaggistico, l'architettura, le sistemazioni agrarie e la terra in una omogenea trama materica e cromatica. La pietra costruisce il paesaggio per accumulazione, mantenendo la sua forma originale, così come viene ricavata dissodando i terreni: cumuli di pietra, muri, volumi, vengono innalzati e resi stabili esclusivamente grazie all'attrito tra le facce lapidee e ad una tecnica costruttiva a secco tradizionale e ancestrale. Per accumulazione e aggregazione della pietra nascono gli elementi più rappresentativi del paesaggio rurale pantesco: il muro, i terrazzamenti, il giardino e il dammuso.
Per secoli, sull'Isola, la coltivazione è stata legata alla ricca cultura della costruzione in pietra a secco. Tale sapere è stato tramandato di generazione in generazione e si è adeguato alla natura della pietra e alla natura geomorfologica dell'Isola.
Alla base dell'intero sistema paesaggistico vi è il muro in pietra a secco. Ne esistono sull'isola innumerevoli versioni costruttive che mostrano l'estrema ricchezza e raffinatezza del sistema insediativo: muri che sostengono i terrazzamenti coltivati, muri non strutturali che fungono da limite di proprietà, muri che proteggono le colture dal vento.
La costruzione in pietra a secco è strettamente collegata alle tecniche di coltivazione.
Dall'età del ferro in poi, la natura della pietra a disposizione nei diversi versanti dell'isola (la sua durezza, il colore, il peso specifico) ha determinato gli aspetti cromatici e stereotomici del paesaggio: in presenza di lave sodariolitiche scure o sodatrachitiche quarzifere, la pietra, nera, vetrosa, lucida, lavorata con colpi secchi di mazza, si rompe lungo le linee di frattura e assume una forma allungata riconoscibile nei grossi paramenti murari irregolari nelle zone di Çimillía, Bukkurám, Sibá, Khámma; in zone di lave ignimbrite, la pietra ha invece una tonalità più chiara, è più leggera, più facilmente lavorabile e definisce dei muri più regolari nelle zone di Scauri e Dietro Isola.
A queste differenze strutturali si aggiungono le infinite sfumature cromatiche della pietra, dei licheni, del clima, della luce in un susseguirsi di "espressioni formali originali strettamente legate al luogo".

 

(di Giorgia de Pasquale) 

Terrazzamenti
Terrazzamenti
(foto di Andrea Belvisi)
Terrazzamenti
Terrazzamenti
(foto di Andrea Belvisi)
Terrazzamenti
Terrazzamenti
(foto di Andrea Belvisi)
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