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La prima area di notevole interesse è la zona di Mursía e Çimillía, aree archeologiche di notevole pregio per la presenza del villaggio preistorico (con relativo Muro Alto) e la zona dei sési, probabilmente tombe neolitiche realizzate dai primi abitanti conosciuti dell'isola, risalenti all'Età del Bronzo.
Superata Punta Fram, dove il paesaggio lunare testimonia l'eruzione della kúddia di Gelkhamár, e la località balneare di Suváki, la costa si solleva e nasconde al livello del mare la Grotta di Sataría o Satería, al cui interno sono presenti vasche di acque termali realizzate nel periodo della dominazione romana.
La costa torna bassa e si prolunga verso Sud ad incontrare il Porto di Scauri. Oltre il porto, si colloca la località Scalo e Calette di Scauri, dove recenti ricerche archeologiche hanno fatto luce su una zona naturalisticamente e storicamente importante. Oltre ad essere un centro termale, lo scalo rappresenta il porto fenicio, mentre la parte interna include magazzini per derrate alimentari ed altro. In un'ampia grotta al termine della zona delle calette, sono presenti diversi punti in cui esce acqua calda, manifestazioni evidenti dell'attività vulcanica dell'isola.
Dopo questa area inizia di fatto Dietro l'Isola, con le sue scogliere alte, spesso inaccessibili, tutte rivolte a Sud. Dapprima Niká, con le acque termali e il suo porticciolo, riparo per piccole imbarcazioni. Ma l'attrattiva maggiore è sicuramente Salto La Vecchia, una falesia che si solleva fino a 242 m sul livello del mare. Il viaggio di Dietro l'Isola continua; la strada si inerpica sempre più, addossandosi alla Kúddia Attalóra ed incrociando Baláta dei Turchi, Punta Limársi. Martingána e il Faraglione di Dietro l'Isola.
Dietro l'Isola termina con i Macasinázzi e l'Arco dell'Elefante, vero e proprio monumento naturale che si erge a simbolo dell'Isola. Qui si localizzano due fra le Cale più belle dell'isola, Cala Levante e Cala Tramontana, ed inizia il tratto costiero che da Sud-Est porta a Nord-Ovest. La perimetrale si mantiene alta ed incontra Gadír, un piccolo porticciolo che ospita tante vasche termali, realizzate sempre durante il periodo romano, oltre ad una vasta area archeologica sottomarina.
Da qui si prosegue e si giunge nell'area di Cala Cottóne, Punta Spadillo e Cala Cinque Denti, un'ampia area impervia, dominata dalla macchia mediterranea nella sua accezione più significativa, il climax della lecceta. Tutta l'area è dominata dal Khaggiár (Hagghiári), una vasta colata lavica originata dall'eruzione della vicina Kúddia Randazzo. Da citare in questo contento caratteristicamente selvaggio la presenza del Laghetto delle Ondine, un'ampia e poco profonda depressione della costa che si riempie nei giorni di mare mosso dell'acqua di mare, e che forma una sorta di piscina naturale dall'elevato valore paesaggistico.
Dopo Cala Cinque Denti la perimetrale scende improvvisamente incontrando Hattibuáli, un braccio di terra fertilissimo che separa il mare dal lago Bagno dell'Acqua, e delimitato verso Nord da Punta Pozzolana, dove nella Seconda Guerra Mondiale è stato scavato un fortino nella falesia. Da qui in poi si ritorna nell'area settentrionale dell'isola.
(di Andrea Biddittu)