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Pantelleria Militare

Progetto di Valorizzazione del Patrimonio Storico Militare dell'Isola di Pantelleria volto al recupero della memoria collettiva

Valorizzare l'immenso patrimonio naturalistico ma anche identitario, agricolo, culturale dell'Isola di Pantelleria è fra gli obiettivi fondanti del Parco Nazionale, costituito nel 2016, e da sempre vocato alle sfide future senza mai tralasciare il passato. Pantelleria, custode di ben due Patrimoni immateriali Unesco (l'arte dei muretti a secco e la pratica della tradizionale coltivazione della vite ad alberello), è espressione di grande biodiversità ed è un esempio di pratiche sostenibili in armonia con l'ambiente. La storia aggiunge un ulteriore strato di significato e importanza al Parco Nazionale. La presenza di tracce della Seconda Guerra Mondiale rappresenta una testimonianza tangibile di eventi cruciali del passato. Per questo l'Ente promuove la conservazione e la valorizzazione dei siti storici e archeologici, non solo per preservare le sue risorse, ma anche per offrire ai visitatori un'esperienza educativa e significativa che contribuisce alla comprensione della memoria collettiva.
Il progetto "Pantelleria Militare" è stato svolto in collaborazione con l'Aeronautica Militare, l'Associazione Pantelleria Insieme ed il Comune di Pantelleria.

Le Fortificazioni Militari di Pantelleria

Il 9 maggio 1936 Benito Mussolini proclama la sovranità italiana sull'Impero d'Etiopia lasciando intendere che l'espansione coloniale dell'Italia è soltanto all'inizio. Nel progetto espansionistico di Mussolini, Pantelleria torna ad assumere l'antico ruolo strategico per il controllo del Mediterraneo e nello stesso anno iniziano i lavori per trasformare l'isola in una roccaforte inespugnabile. Il piano di fortificazione prevede la realizzazione di un campo d'aviazione, di una strada perimetrale di collegamento tra le postazioni di difesa costiera ed innumerevoli strutture logistiche distribuite su tutta l'isola. Il progetto di Mussolini è trasformare Pantelleria in una grande portaerei ancorata al centro del Canale di Sicilia. La Royal Air Force inglese, tra il 1936 ed il 1938, documenta l'avanzamento dei lavori e classifica Pantelleria come base militare antagonista al presidio aeronavale inglese di Malta ed a quello francese di Biserta, in Tunisia. Il grandioso progetto militare di Mussolini viene avviato nel 1936 con generale entusiasmo della comunità di Pantelleria perché i lavori di fortificazione militare avrebbero portato immediati vantaggi economici e, nel lungo periodo, quella modernità di cui nell'isola si sentiva ormai la necessità. Con l'apertura dei cantieri arrivano a Pantelleria oltre 5000 persone tra militari ed operai specializzati. La loro presenza porta grande beneficio all'economia locale ed inizia quella che molti hanno definito la "Belle Époque" di Pantelleria. Già nel 1937 sono operativi il campo d'aviazione e la strada perimetrale carrabile. Il 18 giugno 1938 Benito Mussolini si reca a Pantelleria per visitare di persona l'aviorimessa protetta, unico esempio al mondo, capace di offrire rifugio sicuro ad una flotta aerea di oltre ottanta velivoli. Nel 1939 vengono completate le strutture aeroportuali e collaudate le prime postazioni d'artiglieria per respingere eventuali attacchi aeronavali. Il progetto militare di Mussolini, di trasformare Pantelleria in un caposaldo inespugnabile del Mediterraneo, restò però incompleto a causa dello scoppio della seconda Guerra Mondiale.

La Seconda Guerra Mondiale e i bombardamenti

Già nel 1936, agli inglesi era noto il progetto di fortificazione di Pantelleria e la dislocazione delle principali strutture militari ma non la reale capacità di difesa dell'intero sistema. Probabilmente i servizi segreti Alleati erano venuti a conoscenza del progetto originario che prevedeva, tra l'altro, l'installazione di potenti cannoni 320/40. Per evitare perdite umane tra gli Alleati, venne sperimentata una nuova strategia di conquista basata su continui bombardamenti aerei e navali con intensità sempre maggiore per logorare gli italiani e costringerli alla resa prima dell'invasione terrestre. L'8 maggio 1943 ebbero inizio i bombardamenti ed inizialmente gli attacchi si concentrarono sull'area portuale e sul campo d'aviazione. Per trentacinque giorni Pantelleria fu sottoposta ad un martellante bombardamento. L'11 giugno 1943 il Comandante militare dell'isola, l'Ammiraglio Gino Pavesi, decide di arrendersi e lo sbarco degli Alleati non incontrò alcuna resistenza. Furono fatti prigionieri 11.621 soldati italiani e 78 militari tedeschi. I bombardamenti provocarono 44 vittime, 39 militari e 5 civili, e 109 feriti, di cui 103 militari e 6 civili. Rispetto all'intensità dei bombardamenti, il bilancio delle vittime fu incredibilmente contenuto grazie all'Hangar protetto adiacente al Campo d'Aviazione in cui trovarono rifugio gran parte delle persone presenti sull'isola. Ancora oggi l'aviorimessa, conosciuta come "Hangar Nervi", è una base operativa dell'Aeronautica Militare.

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