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Rara marmitta dei giganti in ambiente costiero su scogliera, modellatasi su flussi lavici della colata del khaggiar ad opera di processi erosionali e corrosivi generati da fenomeni di crollo e dall'azione meccanica dei ciottoli trasportati dal moto ondoso del mare che prende moto rotatorio vorticoso.
L'edificio vulcanico del Khaggiàr è un domo lavico collassato con estese colate trachitico-pantelleritiche risalenti a circa 7.000 anni fa (Mahood et al., 1983; Civetta et al. 1988; Orsi et al., 2008), Figura 1.
Questi depositi vulcanici sono appartamenti al VI Ciclo descritto da Civetta et al. (1988), i quali descrivono la storia vulcanica di Pantelleria nel periodo Post-Tufo Verde (ossia posteriore a 46.000 anni fa).
La lunghezza dei flussi lavici diminuisce con l’altezza stratigrafica, nel caso del domo di Khaggiàr i più lunghi raggiungono circa 1,5 km dal centro di emissione. La parte superiore della sequenza è costituita da flussi lavici che hanno fluito su brevi distanze, e che formano un cono con fianchi molto ripidi, nel caso del domo di Khaggiàr, sono principalmente vergenti verso nord (Figura 1). Il domo del Khaggiàr è stato interessato nelle fasi finali della sua crescita da collassi laterali e successive estrusioni di colate laviche, (Orsi et al., 2008).
Nella zona costiera della colata del Khaggiàr (ossia nelle zone "Punta Spadillo - Cala Cottone") sono presenti strutture colonnari pantelleritiche (Fonseca F., 2018). Queste strutture colonnari, insieme all'erosione hanno formato un caratteristico laghetto di acqua salata, alimentato dal mare che durante le mareggiate sale infrangendosi sulla scogliera, per tale motivo viene denominato "Laghetto delle Ondine" (Figura 2). Esso riconducibile ad una rara marmitta dei giganti, che si è modellata su flussi lavici della colata del khaggiar ad opera di processi erosionali e corrosivi generati da fenomeni di crollo e dall'azione meccanica dei ciottoli trasportati dall'acqua.
Maggiori dettagli: (mappa)
Conservazione: Mediamente conservato.
Come raggiungere il sito: Il Geosito n°38 si può raggiungere tramite il sentiero C.A.I. n°973, parcheggiando al parcheggio pubblico del Museo di Vulcanologia.
Bibliografia:
- Civetta, L., Cornette, Y., Gillot, P.-Y. e Orsi, G., 1988. The eruptive history of Pantelleria (Sicily Channel) in the last 50 ka. Bulletin of Volcanology 50, 47-57.
- Fonseca F. (2018): "Rilevamento Geologico-Tecnico e Vulcanologico di Alcuni Settori Emersi e Sommersi della Costa NW dell'Isola di Pantelleria". Tesi di Laurea Sperimentale in Rilevamento e Cartografia Geologico-Tecnica. Sapienza Università di Roma.
- Mahood, G.A. e Hildreth, W., 1983. Nested calderas and trapdoor uplift at Pantelleria, Strait of Sicily. Geology 11, 722-726.
- Orsi G., Civetta L., D'Antonio M. (2008). L'isola di Pantelleria Guida all'escursione. XXII Giornata di Studi e Laboratorio "Valorizzazione e tutela del paesaggio geologico di Pantelleria per una politica geoturistica in Sicilia", 27 - 28 - 29 giugno 2008, Pantelleria. Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia.