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Sorgente termale.
Antica località termale, conosciuta ed apprezzata fin dall'antichità (Fig. 1). Per effetto del calore prodotto dal vulcanesimo secondario, le acque si riscaldano fino a raggiungere le temperature di 40-50°C e vengono catturate prima di raggiungere il mare da un sistema di piccole vasche artificiali realizzate dall'uomo nell'antichità (Fig. 2).
Tali sorgenti idrotermali sono la diretta conseguenza, in superficie, della perdita di fluidi per raffreddamento della camera magmatica che si trova a circa 3-4 km di profondità dalla superficie (D'Alessandro et al., 1994).
Le acque così catturate nelle vasche in pietra a cielo aperto sono utilizzate per curare sinusiti, raffreddori e reumatismi.
La superficie delle vasche è colonizzata da cianobatteri la cui classificazione è tuttora incerta.
All'interno della struttura, in cui è presente la vasca, ci sono anche dei lavatogli, i quali venivano usati per lavare i tessuti (Figura 3).
Maggiori dettagli: (mappa)
Conservazione: Il Geosito, grazie all'elevato valore ed interesse scientifico e geologico, manifesta notevole interesse per la fruizione, sia locale che turistica, a scopo terapeutico e ricreazionale. Le vasche del Porto di Scauri sono infatti un'importante attrattiva attorno le quali si è realizzata un'importante microeconomia, incrementata dal fatto di collocarsi all'interno del Porto di Scauri. Negli ultimi decenni il Geosito è andato naturalmente incontro ad una forte pressione antropica che ha determinato il passaggio da vasche utilizzabili da 1-2 persone alla volta, ad una fila di persone per poterle utilizzare, durante il periodo di alta stagione.
Come raggiungere il sito: Il Sito è presente all'interno del Porto di Scauri. Quindi è possibile raggiungerlo in auto, parcheggiando all'interno del parcheggio del Porto di Scauri (Figura 4).
Bibliografia:
W. D'Alessandro, G. Dongarrà, S. Gurrieri, F. Parello, M. Valenza (1994). Geochemical characterization of naturally occurring fluids on the Island of Pantelleria (Italy). Mineralogica Petrografica Acta, n. 37: 91-102.